All’abbazia di San Benedetto, San Francesco giunse per impetrare dall’abate la più piccola chiesa che il monastero possedesse: Santa Maria della Porziuncola.
L’abate, col consenso dei monaci, gliela offrì generosamente, ma San Francesco protestò che l’avrebbe tenuta in affitto, impegnandosi a corrispondere il canone annuo, con un cestello di pesci (lasche) pescate nel fiume Tescio. L’abate volle contraccambiare, offrendo l’olio per la lampada della cappella.
L’episodio è rappresentato nel Pennacchio della Basilica di Santa Maria degli Angeli con la dicitura: “Ciò che chiedesti, fratello, noi lo esaudimmo. Ma vogliamo che questo luogo della Porziuncola sia il principio di voi tutti. E piacque questa parola al Beato Francesco e ai suoi Fratelli”.
Lo “scambio dei doni” è continuato fino ad oggi, pur con alcuni intervalli.
Ora viene corrisposto dai frati Minori della Porziuncola ai monaci benedettini del monastero di San Pietro d’Assisi, eredi dei monaci del Subasio.