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Assisi è un gioiello che non finisce mai di stupire. A circa 6 km, tra i boschi del monte che la sovrasta, si erge l’abbazia di San Benedetto al Subasio. Dopo varie ed alterne vicissitudini storiche, nel 1945, i monaci benedettini di San Pietro di Assisi ne riacquistarono il possesso. Oggi, con la collaborazione delle  monache benedettine del Monastero di Sant’Anna in Bastia Umbra e grazie ad una monaca eremita, che se ne prende cura più da vicino, l’abbazia riapre i propri cancelli e le proprie porte ai visitatori, offrendo visite guidate, rievocazioni e rappresentazioni che esaltino la straordinaria peculiarità di un luogo prezioso da millenni per Assisi e per la vicenda storica di benedettini e francescani.

La sua posizione di crocevia di diversi sentieri ne fanno un sito privilegiato per la rivitalizzazione del parco del Monte Subasio.

Spiritualità monastica

L’antichissima Abbazia di San Benedetto al Subasio, sorta dalla sapienza monastica benedettina, riprende vita e riapre le sue porte ai visitatori ancora una volta in seno al monachesimo, grazie alle monache benedettine.

Il monachesimo affonda le sue radici in tempi antichissimi, ai primordi della Chiesa, nei primi secoli del cristianesimo, quando uomini e donne, attratti dalla bellezza e radicalità del messaggio evangelico e stanchi del turbinio della vita, si ritirarono in luoghi solitari per dedicarsi alla meditazione della Parola di Dio ed al lavoro manuale per lo più, in una vita ascetica e contemplativa.

I primi monaci nel II secolo d. Cr. furono degli anacoreti, meglio conosciuti come eremiti. Tra di essi ricordiamo il grande Antonio del deserto (250-356).

Accanto a costoro sorsero ben presto, gruppi di monaci, raccolti sotto un’unica Regola, attorno ad un padre spirituale. Sono questi i monaci cenobiti, il cui fondatore è considerato Pacomio (287-347) dai quali, ben presto, permanendo sempre i monaci anacoreti, sorse il grande e magnifico ordine dei monaci benedettini.

Pochi sanno che molti ordini monastici e non sono sorti proprio da monaci eremiti, la santità dei quali attirò altri col desiderio di vivere la loro stessa esperienza di contemplazione e relazione con Dio. Così San Benedetto iniziò la sua esperienza di vita consacrata da eremita e ugualmente il grande San Francesco d’Assisi.

In tempi recenti sono sorte ulteriori comunità di vita monastica, come i Monaci di Bose, che hanno contribuito a riportare questo luogo agli antichi splendori.

Donazioni

L’abbazia di San Benedetto al Subasio utilizza le risorse economiche, che le derivano dall’accoglienza e dalle proprie attività, per sostenere la sua vita interna, e per investire in progetti volti a migliorare l’accoglienza del visitatore.

Se vuoi offrire il tuo contributo, puoi fare una donazione liberale  con un versamento sul conto corrente

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intestato a Monastero Benedettine S. Anna

Codice filiale 01148

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06132 Perugia PG

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  • Per la illuminazione esterna del perimetro e l’impianto di videosorveglianza
  • Per il ripristino della tubazione di convogliamento delle acque per l’uso domestico
  • Per la sistemazione della tubazione interna (urgente: vedi video!)
  • Per l’impianto di riscaldamento
  • Per i rifornimenti d’acqua
  • Per la sistemazione e la messa in sicurezza degli spazi esterni (ripristino della gabbia di Faraday e delle pietre della recinzione, che sono state rubate)
  • Per le necessità del monastero e le sue attività interne ed esterne

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